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CAITPR JOURNAL
IL DEPOSITO CAVALLI STALLONI DI FERRARA
“Mirabile esempio di città progettata nel Rinascimento” è quanto si legge nella dichiarazione del 1995 dell’UNESCO con la quale la città di “Frarà” viene ufficialmente insignita con il prestigioso titolo di patrimonio dell’umanità.
Ferrara ha nel suo DNA un lungo ed ininterrotto legame con i cavalli. Passatempo preferito dei duchi e dell’intera corte estense diviene prima “Regio Deposito” con decreto luogotenenziale poi, subito dopo l'Unità d'Italia, nel 1869 insieme con Crema, Reggio Emilia, Pisa, Santa Maria Capua Vetere, Foggia, Catania ed Ozieri, uno degli otto Depositi Cavalli Stalloni istituiti dal Governo Italiano con lo scopo di “acquartierare un buon numero di esemplari” e di indirizzare l'allevamento “verso produzioni in armonia con le esigenze di carattere primariamente militare”, fornendo all'esercito soggetti diversi per i vari e molteplici impieghi specifici. Dal Ministero della Guerra a quello dell’Agricoltura, l’Istituto di Incremento Ippico è divenuto nel corso del 900 un polo di eccellenza per il recupero e la valorizzazione di razze equine autoctone.
Attualmente operativo come “Centro Regionale Incremento Ippico” (C.R.I.I.), facente capo al Servizio Produzioni Animali della Regione Emilia Romagna, realizza fin dal 1984 programmi mirati di inseminazione artificiale orientati agli allevatori, contribuendo notevolmente al miglioramento genetico della razza CAITPR e non solo.
Un’intensa mattinata, quella di sabato 19 febbraio nel Centro di via dell’ippodromo al civico 31.
E’ un “Asino Romagnolo” a debuttare per primo nella vetrina di presentazione dei riproduttori attualmente in attività nell’imponente struttura dell’Incremento Ippico di Ferrara, seguito da quattro stalloni di razza “Bardigiana” e due “Cavalli Appenninici”.
Cinque i soggetti “Agricoli Italiani da TPR” presentati in gruppo nella corte del Centro alla presenza di un cospicuo numero di spettatori intervenuti per l’occasione.
Cinque nomi che per gli addetti ai lavori hanno un significato particolare nella lettura del Libro Genealogico. Cinque quasi a significare in termini di percorsi selettivi, una lettura pentagrammatica, quasi leonardesca, nella rappresentazione dell’evoluzione della razza rispetto alle linee di sangue maggiormente rappresentate nel L.G.
E’ Kamikase 4 a sfilare per primo, seguito da Gonzales, Quarnaro (rispettivamente padre e figlio) Sirio CP e Zuleico. I soggetti, presentati singolarmente dal dottor Giuseppe Pigozzi, responsabile dell’Ufficio Centrale dell’ANACAITPR, son stati passati in rassegna come di consueto enunciandone la peculiarità ed indicandone agli Allevatori le possibilità di impiego su determinate tipologie di fattrici. Al termine della presentazione dei singoli esemplari, così come avviene anche in Mostra Nazionale, un piccolo carosello al trotto in circolo lungo le transenne, dando vita ad un belvedere particolarmente suggestivo considerando l’imponenza tanto morfologica tanto fisica dei soggetti presentati e nondimeno la solennità della location simbolo intrisa di storia particolarmente cara alla razza.
Annalisa Parisi