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NOI E IL CAVALLO
avantreno della hisko e modifiche
Questo mese iniziamo a vedere attrezzature per noi:
Detmold 2007,alla manifestazione Europea più importante per quanto riguarda la trazione animale un amico trovò che l’avantreno della ditta Hisko faceva proprio al caso suo. Da tempo cercava di risolvere il problema della fienagione che continuava a fare con vecchie attrezzature, una falciatrice, un voltafieno a forche e un ranghinatore a pettini. Attrezzi ancora funzionanti, ma che non gli consentivano di lavorare il terreno a foraggio dell’azienda in tempi ragionevoli e con una buona qualità del lavoro.
Cercava il modo di utilizzare al meglio l’attrezzatura adatta al trattore e fu colpito dalla semplicità costruttiva e dalla versatilità dell’avantreno della Hisko.
L’avantreno e le sue versioni
L’avantreno è costituito di due pezzi, uno anteriore e l’altro posteriore, quello anteriore alloggia il sedile del conducente e altri dispositivi a seconda della versione scelta, quello posteriore serve solo da porta-attrezzi che necessitano di essere sollevati da terra.
Il telaio anteriore si può usare anche senza il secondo pezzo, dipende dal lavoro che si deve svolgere, mentre naturalmente non è possibile usare il secondo senza il primo
.
La ditta Hisko fornisce l’avantreno in più varianti:
- la versione base è composta dal primo telaio con sedile.
- una seconda versione con aggiunta una pompa idraulica a mano che aziona il sollevatore
del secondo telaio, oppure un comando dell’attrezzatura collegata ad esso al gancio di traino.
- una terza versione invece della pompa a mano è corredata di una pompa elettrica con batteria
che serve allo stesso scopo citato prima.
- ancora una versione accoglie un piccolo motore a scoppio da 13 hp e una presa di forza
a comando meccanico per gli utilizzi di attrezzature come barre falcianti, girelli voltafieno ,
o andanatori.
L’attrezzo è ben studiato e copre molte richieste dell’agricoltore che desidera lavorare con moderne
attrezzature, la costruzione è solida e attenta ai dettagli, per esempio sono stati usati
pochi bulloni e molti perni con fermaglio di sicurezza, questo per evitare al massimo l’uso ci chiavi.
Il telaio anteriore
Il telaio anteriore può essere usato anche da solo, questo nel caso si debbano trainare attrezzature che non hanno bisogno di essere sollevate da terra, è munito di freni meccanici e di stazionamento e la pedana su cui è alloggiato il sedile del conducente può essere regolata avanti od indietro a seconda delle esigenze lavorative,a seconda della versione, il peso sulla pedana varia, se c’è il motore a scoppio, o la pompa idraulica con la batteria, o la pompa a mano, con una manovella collegata ad una vite trapezoidale, posso alleviare o gravare il peso del timone sul collare dei cavalli, peso che non dovrebbe essere ne troppo ne troppo poco, un valore approssimativo potrebbe essere circa 20 kg quando il conducente non è a bordo. Il telaio è munito di timone per la pariglia e ha la possibilità di essere spostato lateralmente nel caso si debbano usare tre cavalli. Il sedile del conducente, oltre ad avere la possibilità di essere spostato a destra, alla sinistra o al centro della pedana, può ruotare su se stesso e bloccato in 5 posizioni diverse, dettaglio molto utile nel caso il conducente debba controllare sia i cavalli che sono davanti e l’attrezzo collegato posteriormente.
Il telaio posteriore
Il telaio posteriore ha la sola funzione di porta-attrezzi e viene usato nel caso si utilizzino
attrezzature che debbano essere sollevate da terra.
L’attacco a tre punti è un po’ particolare, i bracci di sollevamento sono fissi e si collegano all’assale delle ruote con due bracci rigidi su cui sono fulcrati, tramite due pistoni idraulici a semplice effetto. Il pistone spingendo verso l’alto solleva tutto il telaio e il relativo attrezzo collegato lasciando a terra l’assale.
Un curioso timone collega il secondo telaio al primo, un sistema di leve fa si che la sterzata sia molto morbida e dolce e, che l’eventuale albero cardanico non subisca una angolazione uperiore ai 45° anche se la sterzata risulta di 90°, questo consente di continuare a lavorare nche in curva senza scollegare la presa di forza.
Anche questo secondo telaio può essere fornito con freni meccanici comandati da una leva a mano.
Le nostre modifiche
La versione con motore a scoppio e presa di forza meccanica proposta da Hisko non era
proprio quello che noi avevamo in mente, si pensò allora di acquistare l’attrezzo base senza
accessori, facendo poi noi stessi le modifiche desiderate.
Una volta accettato il fatto di avere un motore a scoppio a bordo,si pensò di installarne uno più
potente del modello fornito da Hisko, cioè da 22 hp, questo per poter lavorare ad un numero di
giri più bassi e, essendo il motore scelto bicilindrico, anche la rumorosità sarebbe stata inferiore.
Deciso per il motore abbiamo fatto un’altra scelta diversa da ciò che comunemente si vede su
questi avantreni; la presa di forza non soddisfava con l’innesto meccanico, troppo complicata,
si decise allora di fare tutto idraulico.
Sull’asse del motore si sono montate due pompe in tandem, una a portata variabile per
la presa di forza e l’altra ad ingranaggi per i servizi. La pompa a portata variabile ci da la possibilità di eliminare il riduttore e la trasmissione a cinghia, nonché il sistema di innesto e disinnesto e inoltre
possiamo variare i giri della presa di forza senza agire sull’acceleratore del motore a
scoppio ma, agendo sulla portata dell’olio della pompa stessa. Un’altra idea venuta ad un amico
e piacque subito, fu quella di eliminare il cardano e di usare un motore idraulico applicato
direttamente sull’attrezzo da usare per trasmettere il moto.
I comandi sono così composti:
- comando a leva dell’acceleratore motore a scoppio.
- comando a leva della portata della pompa idraulica.
- comando a pedale del distributore idraulico che aziona il sollevamento a tre punti.
- distributore idraulico a tre leve per i vari utilizzi (sollevamento attrezzi e servizi vari delle attrezzature).
Il distributore a pedale che comanda il sollevamento si è rivelato molto utile durante il lavoro, perchè consente di avere le mani totalmente libere per governare le redini quando a bordo campo si deve sollevare
l’attrezzo o la barra falciante. Sono piccoli dettagli, ma all’atto pratico sono molto importanti per
il conducente che non è costretto a distogliere la concentrazione dalla guida dei cavalli.
La pedana dove siede il conducente è stata allargata aggiungendo due parafanghi sulle ruote aumentando così la superficie calpestabile e dando modo di alloggiare alla sinistra la batteria per l’avviamento
elettrico del motore e il serbatoio del carburante. Il gruppo è molto compatto ma purtroppo non
è possibile avere a fianco un secondo sedile per un ospite.
Le prove in campo
Naturalmente dopo tanto lavoro,la cosa a cui si aspira di più è la prova in campo, vedere
praticamente se le idee avute hanno anche una funzionalità.
Abbiamo provato l’attrezzo qui a Verona in pianura, con le nostre attrezzature, la barra falciante e
il girello voltafieno , ambedue gli attrezzi sono portati e quindi abbiamo usato sia il telaio anteriore che quello
posteriore . Il dubbio più grande che avevamo era che il numero dei giri della presa di forza non fosse
sufficiente per la barra falciante, si è visto però che con la pompa dell’olio scelta sono sufficienti
e l’operazione di falciatura è efficace. Qualche problema l’abbiamo avuto collegando il girello
voltafieno ai due braccetti fissi del secondo telaio, essendo rigidi è un pò difficoltoso l’aggancio, ma
niente di irrisolvibile, piuttosto il peso del girello (circa 450 kg) è un pò rilevante e non consente una
corretta stabilità dell’avantreno quando si usa il sollevamento.
Sarebbero consigliati soprattutto attrezzi a traino, muniti di timone, per ovviare a questo
problema, oppure scegliere all’atto del’acquisto attrezzature molto leggere ( tipo Fella),
oppure ancora pensare a qualche zavorratura sulle ruote, ma quando si parla di peso morto
sappiamo tutti che non è mai una scelta piacevole, sopratutto per gli animali che lo devono trainare.
La falciatura è stata provata con due cavalli, ma un terzo è necessario per un lavoro prolungato nel tempo.
Abbiamo anche voluto fare un confronto provando il girello voltafieno anche con il trattore e
abbiamo notato che soprattutto nelle curve i cavalli sono molto avvantaggiati essendo più corti e
non avendo problemi di limiti di sterzata, la velocità di lavoro tra i due è naturalmente a favore del
trattore, anche se di poco. Il serbatoio del carburante da 5 litri consente una autonomia di
circa due ore e mezza con la barra falciante da 210 cm e (dipendente dalla conformazione del terreno)
una superficie falciata di circa 2 ettari, dal lato ambientale senz’altro un grosso vantaggio
rispetto ad un lavoro eseguito con un trattore da 100 hp.
C’era il rischio che usando le vecchie attrezzature non più tanto efficienti, il lavoro con i cavalli
andasse un po’ in disuso e questa era una cosa che proprio non si voleva succedesse, anche se
il motore a scoppio rappresenta un compromesso, ha dato nuove possibilità di continuare a lavorare
con soddisfazione usando attrezzi moderni e di grande capacità produttiva, versatili perché si
possono usare anche con il trattore senza modifiche o adattamenti.
Una nuova esperienza che ci arricchisce e ci stimola nella continua ricerca per migliorare il
modo di lavorare con gli animali nostri compagni di vita.
Albano Moscardo