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GLI ALLENAMENTI INVERNALI www.cristianocividini.it (INTERVISTA 1)
Parlando di campioni dei nostri giorni, chi di noi non conosce TITI che si è così ben distinto negli ultimi anni nelle gare di singolo sia a livello nazionale che internazionale?!
Di sicuro il suo miglior piazzamento, ma anche il miglior risultato italiano della storia, è stato il quarti posto ai mondiali di Roma 2006 a solo una pallina (tre penalità) dalla medaglia d’oro. Titi è oggi anche campione italiano singoli 2007 con la sua vittoria a Pisa, oltre che aver avuto il merito di essersi classificato quarto al CAI Veces in Ungheria e terzo al CAI di Altenfelden in Austria. Certamente questa è stata una stagione ricca di successi anche grazie al suo team che lo segue e supporta, al suo preparatore e groom Antonio Biglia, ma soprattutto grazie a una preparazione ed allenamento ben codificato e studiato. Promesys, la sua cavalla di punta, è una femmina KWPN di 10 anni che dal 2000 fa gare migliorandosi ogni volta sempre di più . Dicevamo che tutte queste vittorie sono frutto di un ottimale allenamento del cavallo ma ora chiediamo direttamente a lui cosa fa:" La cavalla è lavorata alla corda o montata a sella da Antonio Biglia per sei volte la settimana; in più attaccata due/ tre volta alla settimana per lavorare sui percorsi coni e sul dressage.” Ma cosa fai di preciso quando attacchi? “quando mi alleno per il dressage solitamente simulo il lavoro da svolgere nel campo prova prima delle gare e dopo averla ben riscaldata e lavorata , ho idealmente suddiviso le figure del testo in due o tre spezzoni, entro e svolgo quella parte…. Non si deve mai fare sempre tutto il testo altrimenti il cavallo lo impara a memoria ti anticipa e non fa quello che tu gli richiedi.”. Visto ormai che siamo prossimi alla stagione invernale che non può essere di sicuro una stagione di riposo per il cavallo, bensì una preparazione al prossimo anno agonistico, quali sono i tuoi suggerimenti per un allenamento da seguire? "Innanzitutto si deve far la distinzione tra un cavallo agonista esperto o che viene da una stagione di gare, e un cavallo giovane all'’inizio della sua carriera. Un cavallo che ha già partecipato a gare nella stagione invernale dovrebbe fare meno possibile il lavoro attaccato alla carrozza e prediligere un lavoro da terra con la longe o meglio ancora montato. Ciò permette di effettuare una preparazione più mirata a correggere alcuni problemi di postura, di movimento e quant'altro, ma soprattutto permette al cavallo di lavorare di più con i posteriori, cosa più difficile da migliorare se il cavallo deve tirare la carrozza . Per un cavallo giovane invece si deve approfittare della stagione fredda perchè possa sviluppare la sua abitudine alla carrozza: abituarsi ai rumori delle ruote, delle stanghe, abituarsi ai finimenti e alla frusta, abituarsi a questo mondo nuovo per lui. Le sessioni di allenamento possono essere un po’ più lunghe perchè il caldo non va ad influire negativamente sulla resistenza fisica del cavallo. Queste uscite servono anche ad affinare la preparazione atletica: il cavallo è un atleta che va preparato in modo corretto senza mai andare in "over-training", senza mai esagerare.” Ma come si fa a capire se si va oltre questa soglia? “Oltre che all’'ausilio di macchinari moderni di monitoraggio del battito cardiaco o esami ematologici, il mondo più semplice ed immediato è quello di guardare ed ascoltare il cavallo:si può capire subito se il cavallo è svogliato, è stanco… il cavallo deve sempre rientrare in scuderia "felice”. Poi chi meglio di noi conosce il proprio cavallo?!
Ringraziamo Titi per queste prime idee base che ci ha raccontato e promette di tornare presto a spiegarci alcuni argomenti fondamentali su come e perchè lavorare il cavallo a sella anche con i consigli di Antonimo Biglia. Verranno spiegati inoltre argomenti come “ far lavorare i posteriori e abbassare le anche del cavallo”, “l’affinamento della preparazione atletica e le ripetute”, etc .
Se hai qualche domanda o dubbio sulla preparazione del tuo cavallo o altri argomenti da proporre mandaci una mail a emiliogamba@hotmail.com. buon divertimento a tutti!!! EG
SFRUTTIAMO IL MOMENTO !!! www.cristianocividini.it (INTERVISTA 2)
Abbiamo di nuovo incontrato Titi e a lui posto una "domanda di stagione", ripensando un po' a quelli sono alcuni dei problemi principali del nostro cavallo attaccato durante il dressage. Alla richiesta di come posso migliorare le allungate del mio cavallo il nostro driver campione italiano di completo in carica ci risponde così:
"In un periodo di calma agonistica e di conseguenza con un calo della "estrema ricerca” di andature cerchiamo di regolarizzare ed allargare la falcata del nostro cavallo .
Tendenzialmente il cavallo attaccato ha un atteggiamento anteriore -posteriore , anche comunemente detto "sulle spalle", ed in questo assetto affretta le andature dovendo continuamente inseguire il suo baricentro.Per cercar di risolvere questo problema consiglio di lavorare molto in circolo ,essendo il cavallo meno spinto nel pettorale e con una nostra continua richiesta di mezze fermate dovremmo riuscire a portare piu' peso sul posteriore interno .Se ben lavoriamo il cavallo velocemente si alleggerirà nella mano , si siederà sul posteriore e nel momento che lo riportiamo sulla linea impegnerà entrambi i posteriori.In questo nuovo assetto non cercherà piu' di affrettare il ritmo (non cadendo più sulle spalle) ma resterà un po' piu' seduto ! A questo punto ad una nostra richiesta di avanzare maggiormente il cavallo proverà ad allungare la falcata invece che ad aumentare il numero della battute."
allora sorge spontanea la domanda quante volte devo ripetere questo esercizio e per quanto tempo "Bisogna far molta attenzione ,essendo un lavoro che richiede molto sforzo fisico , ad alternare spesso la mano di lavoro per permetter al cavallo di impegnare e inserire alternamente i posteriori ed intervallare le fasi di lavoro a fasi di recupero sia fisico che mentale ..... non possiamo chiedere ad un muscolo di restar fortemente impegnato per troppo tempo.Se ben lavoreremo vedremo il nostro cavallo rimbalzare sul terreno invece che andar via dritto come un trave !"
BUON LAVORO TITI
IL CAVALLO IN CAMPO PROVA !!! WWW.CRISTIANOCIVIDINI.IT (INTERVISTA 3)
Mi viene spesso chiesto come si “scalda” un cavallo …. Ecco qui alcuni piccoli consigli per svolgere un giusto lavoro di preparazione del cavallo attaccato prima di entrare in campo gara.
Ritengo fondamentale predisporre il cavallo al lavoro con una buona fase di riscaldamento che coinvolga sia il fisico che la mente del nostro cavallo perchè e' a mio parer inutile scaldare il "motore " se non si e' predisposto il cavallo ad essere accondiscendente ai nostri comandi.
Praticamente dopo aver effettuato alcuni minuti al passo a redini lunghe, lasciando il cavallo libero di allungare l'incollatura a suo piacimento, iniziamo a lavorare con poca richiesta di impegno fisico ma con continua alternanza di comandi in modo d'attirare su di noi le sue attenzioni. Non ci si deve mai soffermarsi su una sola andatura o su una sola mano di lavoro ma continuiamo a cambiare la mano di lavoro restando sul circolo effettuando la classica figura dell'otto. Nel frattempo chiediamo continue variazioni ,anche se inizialmente minime ,al interno del andatura e variazioni fra le andature " non trascurandone nessuna !!.".
MINIME IN CHE SENSO ?
Inizialmente accontentiamoci che allunghi e accorci leggermente le falcate sia per permettere ai muscoli di potersi contrarre e distendere che al cavallo di “resettare” (azzerare ogni volta) i comandi di avanzare e di riunire......
Quando sarà in grado di eseguire questo allora possiamo aumentare la quantità e la qualità delle transizioni stando però ben attenti che appena abbiamo la sensazione che il cavallo si impegni ( nel cercar di soddisfare le nostre richieste ) di concedergli un momento di decontrazione, lasciandolo un momento al passo anche senza mano. Questo per permettergli di capire che quello che precedentemente ha cercato di fare era esattamente quello che noi gli avevamo richiesto .
QUESTO VALE PER TUTTI I CAVALLI ?
Essendo il nostro cavallo un atleta e non una macchina va sempre tenuto in considerazione il suo temperamento ... se un cavallo e' molto nevrile o rigido dopo ogni richiesta di forte impegno concediamo un attimo di tregua per fargli capire che non lo vogliamo troppo nevrile. Allo stesso modo se abbiamo un soggetto troppo " tranquillo " proviamo ad incrementare il suo impulso non con la frusta, ma con andature piu' libere ( come il galoppo ) e quasi sicuramente per un arco riflesso resteranno piu' brillanti anche le andature inferiori .
Se la preparazione e' ben fatta oltre ad aver scaldato il motore abbiamo anche aumentato il feeling con il nostro " atleta "; non lo abbiamo annoiato e di conseguenza sarà piu' attento a noi e piu' volenteroso di farci ben figurare ... insomma un buon SOCIO !!!
Buon lavoro TITI
se avete domande in merito potete scrivere a emiliogamba@hotmail.com.