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Le Carrozze “Clonate”
Un fenomeno che si sta sviluppando e dilagando con rapidità sono le carrozze “clonate”, copie perfette delle originali che vengono riprodotte grazie alle moderne tecniche di lavorazione che ne facilitano la costruzione, grazie alle forti richieste di mercato dette carrozze vanno proliferando.
Trovare oggi giorno una carrozza d’epoca in discrete condizioni diventa sempre più difficile, i legni più prestigiosi sono da tempo proprietà di collezionisti privati o di musei. I legni che si trovano in vendita nella maggior parte dei casi richiedono un grosso lavoro di restauro che se fatto con i dovuti modi rispettando le antiche tecniche di lavorazione porta a far lievitare il costo finale a cifre elevate.
I proprietari si ritrovano a partecipare a eventi, manifestazioni, gare, ecc. portando in giro un grosso capitale che si deteriora ad ogni utilizzo, capita sempre un graffio, un urto o quant’altro che nel tempo portano ad un degrado, sempre con il rischio di un danno maggiore anche se non voluto.
Attualmente sul mercato dopo anni di modelli di scarsa fattura si è iniziato a veder circolare delle carrozze propriamente “clonate”, delle perfette riproduzioni delle originali, con dei costi competitivi, e a onor del vero dobbiamo riconoscere che sono rifinite veramente bene, anche la qualità dei materiali impegnati è ottima. Occorre ammettere che è stato fatto un grande salto qualitativo e queste carrozze hanno solo da invidiare l’epoca di costruzione delle loro sorelle più anziane.
Se da un lato questo tipo di carrozze sopperisce a soddisfare le richieste di mercato degli appassionati, dall’altra parte nasce il dilemma : come classificarle?
Se vogliamo spezzare una lancia in loro favore, anche nelle carrozze che attualmente passano nei laboratori di restauro ben poco è integro e in condizioni soddisfacenti da non essere restaurato.
Sempre parlando di carrozze che dovranno essere attaccate e che devono garantire adeguati criteri di sicurezza, se il legname e tarlato occorre sostituirlo se non vogliamo che il Driver o i passeggeri si ritrovino nel bel mezzo di una passeggiata seduti per terra con i cavalli in fuga. Altro tipo di restauro si potrà effettuare se la carrozza sarà destinata ad un museo dove rimarrà nell’immobilità assoluta a soddisfare la gioia degli occhi degli estimatori. Nasce un altro dilemma: una carrozza restaurata, rifatta quasi completamente è da considerare ancora d’epoca?
base di partenza per un restauro
I sig. Giudici dovranno diventare dei provetti “Maigret” per scoprire eventuali falsi o rifacimenti, o forse sarebbe il caso di abolire le categorie A d’epoca o B repliche e lasciare ai Giudici la decisione di valutazione e valorizzare le vere carrozze. Tutti i Giudici saranno in grado di assolvere tale compito? Molto probabilmente come già accade nasceranno dei conflitti di opinione su tale argomento, chi stabilirà delle regole? Forse l’A.I.A.T potrebbe esprimere un parere a livello Europeo tra le varie associazioni, e definire il dilemma: e preferibile una Pistoiese d’epoca un po ammaccata o un Roof Seat Break perfetto ma clone?
Fabrizio Canali